La 3D Polymaker (azienda di filamenti con reparto di produzione a Shanghai e filiali nei Paesi Bassi ed a New York) ha creato una nuova tipologia di Filamento, il PVB Polysmooth Polymaker con caratteristiche molto particolari: il suo filamento, una volta stampato con una comune stampante 3D FDM, può essere levigato tramite un particolare macchinario chiamato Polysher.
Tale macchinario effettua una nebulizzazione dell’alcool isopropilico, il quale effettuerà un’operazione di smoothing della superfice del modello.
Ma andiamo per gradi…..
Packaging Polysmooth
Ritengo sia opportuno soffermarsi, in primo luogo, sulla cura che ha avuto Polymaker nel confezionare questo speciale PVB.
Fin da subito potremo apprezzare una robusta e rifinita scatola ad incastro, stile Apple.
Una volta aperta troveremo un breve foglio illustrativo, anch’esso di curata rifinitura di stampa, per poi arrivare finalmente al nostro filamento, imballato in una busta richiudibile ermeticamente e con al suo interno la spesso utilizzata bustina di silica gel.
Occorre evidenziare però che questa cura (quasi maniacale) del confezionamento della bobina di PVB è dovuta non solo ad un gusto estetico, ma anche ad una caratteristica di forte idroscopicità di questo filamento, il quale richiede un buon isolamento quando non viene utilizzato, al fine di evitare un deterioramento nel tempo.
Un dettaglio semplice, ma di grande utilità, è la presenza di tacchette stampate sulla bobina che indicano il decrescere dei metri e dei grammi del filamento.
Caratteristiche PVB Polysmooth
Ma ora scendiamo nel dettaglio delle caratteristiche di questo filamento PVB.
Per produrre un filamento in grado di essere levigato per mezzo dell’alcool isopropilico, Polymaker ha deciso di usare il Polivinilbutirrale (PVB), tale materiale viene prodotto per mezzo di una reazione chimica tra l’alcool polivinilico e il butiraldeide. Nell’industria, generalmente questo prodotto viene utilizzato sotto forma di pellicola come legante degli strati di vetro del parabrezza degli autoveicoli, al fine di limitare la propagazione delle crepe negli stessi.
Il Polysmooth ha un range di temperatura che varia tra i 210°- 230°, ma a seguito di molteplici prove ho ritenuto che una temperatura ottimale possa essere addirittura 206°, ciò perché il materiale tende facilmente a presentare un leggero stringing. Tale fenomeno forse è dovuto dalla presenza di sostanze viniliche, le quali servono alla successiva reazione con l’alcool isopropilico. Ma questa è solo una mia ipotesi, non potendo conoscere la reale composizione del suddetto filamento. Nel complesso presenta un’ottima stampabilità e un’ottima resa estetica anche prima di essere trattato con la macchina Polysher. Sui modelli con base di stampa molto ampia soffre di un leggero effetto warping, infatti nei test ho notato che tenendo il piano di stampa ad una temperatura di circa 60° si ha una adesione migliore sul piani come il BuildTak e LokBuild.
Il distaccamento dei supporti di stampa, lasciando 1 layer sia sul top che sul down vertical offset layer, è molto buono poiché non si fa alcuna fatica a rimuovere i supporti di stampa.
Si può concludere dicendo che questo Polysmooth presenta un’ottima texture sia appena uscito dalla stampa che dopo lo smoothing.
Smoothing del Polysmooth
Come sopra accennato, questo PVB viene attaccato facilmente dalle molecole di alcool isopropilico, una sostanza che per le sue forti caratteristiche sgrassanti e disinfettanti trova applicazione in molti campi, da quello medico a quello industriale.
Curiosità!
Lo sapevate che nella nota Amuchina Gel per le mani è presente una considerevole percentuale di IPA, cioè alcool isopropilico?
Ma andiamo avanti.
Come anticipato, Polymaker ha creato il Polysher, macchinario atto alla levigazione del modello stampato in 3D.
Si tratta di una macchina che utilizza una camera ermetica, nella quale viene inserito il nostro modello e successivamente, tramite un nebulizzatore ad ultrasuoni, l’alcool isopropilico (presente in un piccolo serbatoio posto sotto il piano rotante) viene nebulizzato nell’ambiente ermetico dove è presente il modello 3D. Le particelle così nebulizzate avranno una dimensione che si aggira intorno ai 10 micron, molto piccole quindi.
A questo punto l’aria, ormai satura di IPA, attaccherà dolcemente la superficie del nostro oggetto stampato in 3D, levigandolo.
Per rendere ancora più uniforme l’azione di smoothing, Polymaker ha reso rotante la piattaforma dove viene posizionato il modello per tutta la durata del processo.
Consigli utili nell’uso della macchina Polysher:
- Fate molta attenzione a non esporre l’oggetto per un tempo troppo eccessivo alle particelle di IPA perché questo potrebbe causare un eccessivo smoothing con una conseguente perdita di dettaglio del modello. Io ho trovato un buon compromesso trattando l’oggetto per un tempo che varia tra i 20 e i 30 minuti.
- Finito il processo di smoothing la superficie del modello sarà ancora morbida, quindi non toccate il pezzo ma lasciatelo asciugare per almeno 24 ore.
- Non lasciate il modello all’interno della Polysher spenta per un lungo periodo perché, se pur lievi, i vapori di alcool continueranno ad agire sul modello.
- Con il Polysmooth nero non carteggiate il materiale, a zone in particolar modo, perché dopo lo smooting si noterà la differenza con le zone non carteggiate.
Conclusioni PVB Polysmooth
Il PVB Polysmooth ha un incredibile effetto lucido dopo il trattamento con la Polysher.
In particolar modo: il nero acquisisce una gradevole lucentezza, mentre il bianco dona al modello un simpatico effetto porcellana, tale da non far comprendere che si tratti di un oggetto in plastica fino a quando non lo si scopra col tatto.
Inoltre tale particolare levigatura permette di stampare i modelli 3D a un layer più alto (150 – 200 micron), consentendo in questo modo una sensibile diminuzione dei tempi di stampa soprattutto quando si necessità di stampare modelli molto grandi.
Rispetto ai trattamenti amatoriali fatti con il filamento di ABS e vapori di acetone questo tipo di processo è senza dubbio meno nocivo e pericoloso per la nostra salute.
Nonostante ciò vi consiglio di infilare sempre dei guanti e una maschera protettiva adeguata, magari indossando anche un paio di occhiali di sicurezza ;
Impostazione PVB Polysmooth |
Valori di stampa |
---|---|
Temperatura nozzle | 206° |
Temperatura piano di stampa | 60° |
Materiali piano di stampa | Vetro, Lokbuild, BuildTak |
Velocità first layer | 20 mm/s |
Velocità default di stampa | 60 mm/s |
Ritrazione | 0.9 – 1.6 mm |
Ventola di raffreddamento | No (Il materiale è soggetto ad un leggero warping) |
Camera di stampa | Aperta |
Raft | Opzionale |
Complimenti per il livello di dettaglio dell’articolo, la qualità delle immagini e dei suggerimenti forniti.
Grazie mille veramente!
Spendo molto tempo nella cura delle immagini e questi complimenti sono la ricompensa migliore 🙂
A breve usciranno anche molti video tutorial.
Stay Tuned
Ciao non l’hai caricato nella categoria filamenti. ma qui a parte nel blog. a parte questo piccolo suggerimento, volevo chiederti se è necessario prendere la camera della polymaker o si può ovviare con altro metodo giusto per provare questo filamento. grazie in anticipo
p.s. complimenti per il sito fatto molto bene
Ciao Mimmo,
grazie del suggerimento, in verità per il PVB Polysmooth Polymaker avevo preferito usare una categoria dedicata, in quanto si tratta di un filamento molto particolare.
Per la comodità di tutti lo inserirò anche nella categoria filamenti speciali 😉.
In linea di massima questo materiale reagisce al contatto con l’alcool isopropilico, ovviamente la macchina Polysher producendo un vero e proprio aerosol omogeneo, consente di avere una levigatura uniforme del modello stampato in 3D.
Se vuoi puoi fare delle prove iniziali con uno spruzzino molto fino, ma solo per renderti conto del tipo di processo.
NB: Fai molta attenzione all’alcool isopropilico in quanto è un liquido estremamente infiammabile e dannoso per la pelle, quindi sono sempre necessari gli opportuni dispositivi di sicurezza duramente il suo utilizzo.
PS: Grazie veramente dei complimenti il Blog vive grazie alla vostra partecipazione 🙂
Ciao ho letto il tuo articolo, molto interessante e fatto bene, complimenti!!!
Volevo chiederti se sai se funziona anche con il PETG della stessa ditta e di quelli di altre marche.
Grazie.
Ciao Giacomo, grazie dei complimenti 🙂
Il blog vive grazie alla vostra partecipazione sul sito web e sul canale YouTube.
Purtroppo l’acool isopropilico agisce solo sul PVB e di conseguenza solo sui filamenti Polysmooth che sono prodotti con tale materiale.
In alternativa per levigare e verniciare oggetti stampati in 3D con altri materiali, provo ad indicarti i seguenti articoli con video dimostrativi annessi:
– https://www.3dcraft.it/carteggiare-e-verniciare-un-modello-stampato-in-3d/
– https://www.3dcraft.it/incollare-e-stuccare-modelli-stampati-in-3d/
– https://www.3dcraft.it/come-verniciare-un-modello-stampato-in-3d/
In bocca al lupo per i tuoi progetti.
Un saluto
http://www.3dcraft.it