In questo articolo, tramite l’ausilio di alcuni campioni stampati in 3D, cercheremo di testare il grado di resistenza tra due materiali principi del mondo della stampa 3d il PLA e la resina.
Ormai da tempo tutti apprezziamo la superficie liscia ed il livello di dettaglio delle stampe 3D prodotte con la tecnologia a resina tramite l’ausilio di raggi UV, A tal proposito, sarebbe utile e interessante anche capire quale è il grado di resistenza dei prototipi realizzati con questa tecnica di stampa. Le prove che andremo ad eseguire vogliono essere un’indicazione; se siete interessati ad approfondire ulteriormente l’argomento, online è possibile trovare siti dove sono pubblicati test ufficiali effettuati con macchinari di testing nati per tali scopi oltre ai datasheet generalmente reperibili sui siti dei produttori dei materiali stessi.
Cominciamo con una brevissima presentazione degli sfidanti:
PLA
Possiamo sicuramente dire che è il materiale più utilizzato nel mondo della stampa FDM. Come sappiamo, è un polimero dalle caratteristiche termoplastiche derivante dalla fermentazione di amidi vegetali e caratterizzato da una totale assenza di petrolio a differenza di altri materiali plastici come l’ABS.
Gli ossi di test in PLA sono stati stampati con le seguenti caratteristiche:
Slicing: 150 Micron
Temperatura nozzle: 208°
Temperatura piatto: 56°
Infill: 100%

Resina lavabile in acqua
La resina lavabile in acqua è un polimero fotosensibile che solidifica quando viene esposta sotto i raggi UV. Successivamente alla stampa questa resina ha necessità di essere ulteriormente solidificata tramite un’ esposizione prolungata ad un emettitore di raggi UV. Nell’articolo troverete vari riferimenti alla strumentazione utilizzata.
Gli ossi di test in PLA sono stati stampati con le seguenti caratteristiche:
Slicing: 50 Micron
Esposizione di stampa: 7 secondi
Cottura finale ai raggi UV: 20 minuti
Infill: 100%

I modelli di test in PLA e in resina sono stati provati in 4 posizioni differenti di slicing
Stampati:
- Di piatto
- In verticale
- In orizzontale
- A 45°
In tutte e quattro le posizioni sono stati sollecitati sia in trazione verticale che laterale (Per capire meglio i test vi rimando al video all’inizio dell’articolo).
Trazione verticale
In questo caso il PLA ha avuto una resa migliore con i campioni stampati di piatto ed in verticale, mentre la resina ha superato il PLA con la stampa in orizzontale e a 45°.

Trazione orizzontale
In questo caso, come ci aspettavamo, i modelli hanno avuto in generale una resistenza minore rispetto al precedente test. Il PLA ha superato la resina solo nella stampa a 45° e la resina si è particolarmente distinta con lo slicing di piatto.

Conclusioni
Possiamo certamente dire che la resina ha delle buone prestazioni e ci regala la possibilità di avere un ottimo livello di dettaglio negli oggetti molto piccoli ma, allo stesso tempo, possiamo dire che con la stampa FDM è possibile stampare modelli 3D avendo a disposizione un ventaglio di materiali molto più resistenti e tecnici del PLA che abbiamo usato per queste prove.
Quindi, come vi ho sempre detto, non esiste il materiale perfetto ma esiste il giusto materiale e la giusta tecnica di stampa a seconda della destinazione d’uso del nostro modello. Spero comunque che queste prove possano esservi state utili nella decisione dei materiale da utilizzare nei vostri progetti futuri.
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