In questo articolo vedremo le differenze che ci sono tra il PLA, il materiale più usato dai Makers, ed il PETG e quando conviene scegliere l’uno rispetto all’altro. Nel video e, nella descrizione dell’articolo, sono stati effettuati dei test a scopo dimostrativo che forniscono delle indicazioni sulle differenze tra questi due materiali di stampa. Se siete interessati ad approfondire ulteriormente l’argomento, online è possibile trovare siti dove sono pubblicati test ufficiali effettuati con macchinari di testing nati per tali scopi.
Iniziamo con una breve descrizione di entrambi i materiali. Se volete approfondire in modo ulteriore vi lascio di seguito due link di articoli scritti in precedenza:
PLA
Possiamo dire che il PLA è sicuramente il materiale più usato nel mondo della stampa 3D FDM. Si tratta di un polimero con caratteristiche termoplastiche ottenuto dalla fermentazione di amidi vegetali derivanti dal mais, canna da zucchero, manioca, ecc… Pur essendo un materiale plastico, è caratterizzato da una totale assenza di petrolio. Per questo motivo infatti è annoverato nella categoria delle bioplastiche. Il suo melt flow (per intenderci, il suo punto di rammollimento) si attesta intorno ai 65° – 70°, è molto semplice da stampare, è inodore ed è ottimo per iniziare ad approcciarsi al mondo della stampa 3D.
PETG
Il PETG è sempre un polimero termoplastico ed è spesso utilizzato nelle applicazioni alimentari e nell’uso di recipienti destinati a contenere sostanze molto acide, basiche o soluzioni saline. Tra le sue caratteristiche, troviamo una bassa tendenza a laminarsi quando lo si usa come materiale per pezzi meccanici in movimento. Inoltre, altra caratteristica da non sottovalutare, è che passando dallo stato di fusione a quello solido ha pochissime deformazioni radiali quindi è ottimo per modelli che devono mantenere una buona fedeltà dimensionale. Il punto di melt flow è leggermente più alto rispetto al PLA, circa 75 c°, è ottimo per applicazioni di modelli che devono rimanere all’aperto in quanto ha una buona resistenza al sole e alle intemperie.
Poste queste premesse, possiamo cominciare con il test. Sono stati stampati in 3D degli ossi completamente identici. Gli stessi sono stati inseriti in un macchinario che ho costruito per poter eseguire il test. La macchina è costituita da una struttura in ferro, un verricello manuale e una bilancia dinamometrica dotata di una cella di carico digitale. Se foste interessati, di seguito vi riporto dei link dove potrete trovare gli oggetti che ho utilizzato.
1° Test
I due ossi stampati sono stati sollecitati verticalmente in trazione, come si evince dalla figura.
In questa prova i risultati sono stati:
PLA: 109,4 Kg
PETG: 86,9 Kg
Il PLA ha sopportato un peso maggiore di circa 22,5 Kg.

2° Test
I due ossi stampati sono stati sollecitati da un vettore orizzontale, come si evince dalla figura. In questo caso si nota la particolare elasticità del PETG, che gli permette di supportare più peso prima di rompersi.
In questa prova i risultati sono stati:
PLA: 15,2 Kg
PETG: 31,9 Kg
Il PETG ha sopportato un peso maggiore di circa 16,7 Kg.

Conclusioni
Come sempre tengo sempre a ricordarvi che non esiste, almeno per ora, il materiale perfetto bensì esiste il giusto filamento con le caratteristiche adatte allo scopo del nostro progetto.
Di seguito vi riporto una tabella che potrebbe aiutarvi a riassumere quali sono i punti di forza di questi due materiali.
Caratteristica |
Materiale |
---|---|
Melt Flow | PETG |
Resistenza in trazione | PLA |
Elasticità | PETG |
Resa Estetica | PLA |
Resistenza agli agenti esterni | PETG |
Fedeltà geometrica | PETG |
Non sofferenza allo stringing | PLA |
Varietà colorazioni | PLA |
Facilità nella rimozione dei supporti | PLA |
Ciao, mi sa che c’e’ un errore nel test. Ricontrolla quello che e0′ stato scritto, parlo del secondo test! Mi interessa! Grazie
Salve Andrea,
si è trattato di un refuso.
Grazie della segnalazione.
Un saluto
3D Craft